Grillo, google e censura: Fesserie?

Leggo con rabbia l’ultima trovata, a mio avviso tutta pubblicitaria, di Beppe Grillo, il quale si lamenta che il suo nome non appare nei suggerimenti di ricerca. Un esempio e visibile qui sotto:

Per questo motivo il comico genovese utilizza, a mio avviso a sproposito, la parola censura. Mi vengono in mente diversi motivi per i quali google italia non abbia alcun interesse, in quanto azienda, a censurare beppe grillo ed il suo sito.
In primo luogo Grillo utilizza a piene mani i servizi di google quali youtube e google maps quindi dal suo sito partono tanti visitatori verso i servizi di big G e questo significa altrettante views agli annunci pubbliciatari presenti negli stessi. Quindi a google fa molto comodo che il signor Grillo utilizzi nei propri post i suoi servizi perchè appunto risce a veicolare pubblicità.
In secondo luogo applicare una vera censura provocherebbe un serio danno di immagine al motore di ricerca che da sempre ci rifila il suo motto don’t be evil.

Ma andiamo oltre: diamo un’occhiata al trend delle ricerche sulle parole «beppe grillo» negli ultimi 12 mesi, utilizzando Google Trends (o alexa):

Google Trends

Come si vede il numero di ricerche per le parole chiave «beppe grillo» è in flessione rispetto al primo quadrimestre dell’anno. Ciò probabilmente significa che, secondo le metriche di Google, la parola «grillo», dopo la parola «beppe» non è quella che con maggiore probabilità il visitatore vorrà utilizzare nelle proprie ricerche. Pertanto essa è eliminata dalla piccola lista di suggerimenti che Google ci mette a disposizione per facilitare le nostre ricerche. Tutto ciò va sotto il nome di rilevanza non censura (morbida o no). Se la cosa non sta bene al signor Grillo deve assumere qualche esperto di SEO e far si che il sistema di ranking di Google giudichi più rilevante il suo sito e le relative parole chiave «beppe» e «grillo». Piagnucolare utilizzando la censura come spauracchio non serve a nulla se non a far parlare di se, e ad aizzare quella parte di sostenitori di Grillo (di cui lui è ben conscio) i quali si sentono realizzati dal bobardare di email l’obiettivo del momento e magari si divertono a qualche atto «offf-line» che puzza di ritorsione.

Dico questo perchè tutta questa faccenda ricalca pari pari la questione della grande causa iniziata da Mediaset contro Youtube e l’altrettanto famosa richiesta di risarcimento. Mediaset in quell’occasione utilizzò come consulente di parte il famoso Matteo Flora il quale, da professionista quale è, fece il suo bravo lavoro e consegnò a Mediaset il risultato della sua indagine. Ecco da qual momento il signor Flora dovette, suo malgrado, essere protagonista di molte e spiacevoli situazioni in quanto additato da Grillo come una spece di anticristo della libertà in rete. Tutto questo solo per aver svolto il proprio lavoro. Se siete interessati a qualche dettaglio su questa storia vi consiglio la lettura di queste FAQ.

Concludendo il mio personale consiglio è sempre la massima criticità verso le «notizie bomba» farcite di toni scandalistici, chiunque sia a darvele.

Aggiornamento 29/12/2008

Come immaginavo questo mio articolo era destinato a fare scalpore. Qui riporterò le domande che emergono nei commenti con le mie risposte. Capisco la diffidenza nelle mie argomentazioni, non mi aspetto che ne il pubblico di questo blog, ne il pubblico di quello di Grillo abbia una minima idea di cosa sia un motore di ricerca o di come funzioni. Confido tuttavia nel buonsenso e nel senso critico di chi legge.

FAQ 1: Perchè il suggerimento «grillo» dopo «beppe» viene fuori nelle versioni non italiane di Google?

RISPOSTA: I suggerimenti di ricerca sono utili al motore di ricerca al fine di meglio «comprendere» il bisogno informativo dell’utente. Questo perchè il motore di ricerca – da ora MDR – non comprende il significato delle parole, non conosce la semantica, ma solo la forma: ciò singnifica che per un MDR la parola beppe è niente altro che la sequenza b-e-p-p-e. Fatta questa prenessa andiamo avanti: come detto sopra, secondo metriche interne (e in buona parte non note), Google sceglie quelle parole chiave da suggerire al fine di guidare da una parte la ricerca dell’utente, dall’altra la scelta dei risultati (il ranking degli stessi).
Le versioni internazionali di google, probabilmente, ritengono che un visitatore sia molto probabilmente intenzionato alla ricerca beppe+grillo rispetto a beppe+<altra parola chiave> proprio grazie al grande successo internazionale del blog. Inoltre quanti «beppe» pensate ci siano in Inghilterra o in USA? Pochi a mio avviso, pertanto la rilevanza della parola «grillo» sale molto e viene inclusa in quella piccola lista di suggerimenti.

In Italia, invece, ci sono molti più «beppe» e vi è una specie di concorrenza fra le parole chiave. Per questo, probabilmente, la rilevanza della parola «grillo» ed il suo potere discriminatorio sui risultati non è tale da superare quella soglia necessaria per essere inserito nella lista dei suggerimenti. L’esempio di Google trends non voleva essere una prova scientifica del mio ragionamento ma piuttosto una idea abbastanza comprensibile di come vanno le cose in un MDR: dubito che se avessi fatto un discorso più tecnico sarei stato compreso allo stesso modo.

Inoltre, leggendo la definizione di «censura», sul De Mauro:

controllo esercitato da un’autorità civile o religiosa su pubblicazioni, spettacoli, mezzi di informazione, per adeguarli ai principi della legge, di una religione o di una dottrina morale: c. repressiva | l’ufficio dei funzionari che provvedono a tale controllo

ci si rende conto che il termine è utilizzato a sproposito  in quanto la query «beppe» su google italia restituisce come primo risultato il blog del comico genovese. Ripeto, il termine corretto è rilevanza, non censura. Coloro i quali sono dietro al blog del comico devono industriarsi per fare in modo che la rilevanza della perole chiave associate al blog di Grillo sia tale da rientrare nei suggerimenti.

Aggiornamento 29/12/2008 ore 11.45

Il suggerimento «grillo» dopo «beppe» è ora visualizzato. La prova di quanto dicevo: è tutta questione di keyword e rilevanza. Tante persone hanno ricercato beppe+grillo, la keyword ha assunto rilevanza, la keyword è mostrata nei suggerimenti. Parlare di complotto è servito solo ad aumentare la visibilità del sito, una abile azione di marketing si potrebbe dire.

PS: prego i visistatori che vogliano lasciare commenti ad essere rispettosi.

24 Risposte to “Grillo, google e censura: Fesserie?”


  1. 1 Dorian dicembre 28, 2008 alle 9:49 PM

    Le tue spiegazioni non sono affatto sufficienti. Non hai infatti spiegato il perché solo in Google Italia il nome di “Beppe Grillo” non appare fra i suggerimenti, mentre in Google English o France compare addirittura al primo posto fra i suggerimenti quando si scrive “Beppe”.

  2. 2 morfina dicembre 28, 2008 alle 10:17 PM

    sottoscrivo il commento di Dorian e rilancio: come è possibile credere che il digitando “Beppe” venga segnalato, tra gli altri, il nome di Beppe Fiorello e di Beppe Quintale? Vorresti dirmi che questi due generano più traffico nel web di Beppe Grillo? Guardati i trends di Beppe Quintale, poi fai i paragoni. Aspetto una risposta…

  3. 3 Luca dicembre 28, 2008 alle 10:43 PM

    Quoto pienamente Dorian ma soprattutto Morfina : il trend dei Beppe presenti nel suggest e’ ridicolo rispetto al trend di Beppe Grillo, che poi sia in calo non centra… il suo periodo di calo e’ comunque di gran lunga superiore rispetto al trend degli altri…

  4. 4 Pantzini dicembre 29, 2008 alle 12:35 am

    Spiegazione non convincente la tua.
    Google Suggest sta omettendo in generale la parola “grillo”, il che fa quanto meno sospettare una censura. E’ inoltre impensabile che Beppe Severgnini o Beppe Bigazzi mostrino un trend tale da oscurare Grillo.
    Preciso che non sono un “grillino”… ma questa storia è spiacevole.

  5. 5 Alessandro dicembre 29, 2008 alle 1:10 am

    Oltre ad essere assolutamente corretto quanto detto da dorian, anche se google trends segnala un trend in diminuzione, prova a cercare su google “beppe g” e prova a confrontare su google trends i due risultati di “beppe g” e il sito di beppe grillo, ovvero, ricerca :

    http://www.beppegabbiani.it, http://www.beppegambetta.com, http://www.beppegrillo.it

    E dimmi perche di beppe gabbiani e beppe gambetta non riescono nemmeno a creare un trend…

    Inoltre la reputazione di google fa ben capire da come si è comportata in Cina che la dove ci sono soldi, o richieste da parte di politici, o di potenti, non si fa troppi scrupoli, e aimè sono un assiduo usufruitore di moltissimi servizi google, dal gphone alla gmail, a google analytics per non parlare del motore di ricerca. Non voglio dovermi ricredere, ma a scanso di equivoci manderò anchio una mail.

  6. 6 filippo tacchini dicembre 29, 2008 alle 3:53 am

    ormai internet è piena di cazzari.. che fine di merda che faremo

  7. 7 Cristian dicembre 29, 2008 alle 9:48 am

    Avete provato ad inserire ad esempio “Prodi Romano”??? Ha praticamente l’encefalogramma piatto ma compare comunque nei suggerimenti!

  8. 8 danilo dicembre 29, 2008 alle 10:14 am

    ma veramente credi alla stronzata che hai illustrato?
    sei anche tu con il DVD veltrusconiano al posto del cervello?
    ma come puoi dare una spiegazione del genere e sperare che la gente la condivida?
    VERGOGNATI di quello che dici e di quello che sei, in Italia ne succedono anche di peggio ma questa è una spudorata ed indiscutibile censura, magari anche morbida, e resta tale.

  9. 9 Turi dicembre 29, 2008 alle 12:13 PM

    Madonna, non un commento positivo! E’ disastro il tuo!

  10. 10 Daniele dicembre 29, 2008 alle 1:28 PM

    Fai bene ad invitare gli utenti ad essere “rispettosi”, ti stai arrampicando in modo cosi palese sugli specchi che sono sicuro che intimamente gia ti sei accorto e ti stai vergognando di quello che hai scritto.

  11. 11 morfina dicembre 29, 2008 alle 1:41 PM

    che strano… ora digitando “beppe” viene segnalato “grillo” per primo… che strano! cosa sarà accaduto durante la notte?

  12. 12 noiano dicembre 29, 2008 alle 1:57 PM

    @Daniele
    Sei libero di pensarla come vuoi ma una cosa è certa: il partito pro censura non sta dando nessun buon motivo per credere alla propria versione. Nessun motivo credibile.

  13. 13 Luca dicembre 29, 2008 alle 2:19 PM

    Vi spiego una cosa: sapete perchè ci sono solo commenti negativi al suo intervento? perchè solo la gente come voi ha voglia di criticare e credere che ci sia un complotto a livello mondiale contro tutti e contro tutta l’informazione. Gli altri leggono si convincono oppure si fanno una loro idea e passano oltre.

    Grillo a me è sempre piaciuto, fa ridere e ha detto molte cose vere ma in quest’ultimo periodo (1 anno e mezzo circa da quando ha cercato “di entrare” in politica) ha sparato certe cazzate che ti fanno riflettere; e ti fanno pensare che lui come molti altri suoi collaboratori sono persone normali che si comportano in un certo modo perchè è il loro lavoro.

    1) Pensate alla wash ball ad esempio: sputtanata su mi manda rai 3 (con prove scientifiche da laboratori nazionali + prova in diretta) e criticata anche dai meetup che venerano di solito Grillo, ma lui in tutta risposta non dice che forse ha preso un abbaglio ma anzi critica rai3 e l’informazione

    2) Un altro esempio (non seguo perennemente il suo blog, parlo delle cose che hanno fatto più scalpore) è la multa di rete 4. Grillo sosteneva che noi stiamo pagando mi sembra 300.000 euro al giorno come multa per Europa 7 che non va in onda, poi leggi in giro che non è vero, e per leggere in giro non intendo travaglio e simili, ma in altri siti. E infatti non è cosi.

    3)Vogliamo parlare della lettera aperta a Murdock di Sky? Cioè Grillo scrive una lettera chiedendo aiuto a uno che è peggio di Berlusconi? Lo chiamava mi sembra merdock, e se guardate video in giro ci sono giornalisti a cui veniva intimato da lui in persona di far passare certi servizi in rete; non come Fede che li fa di sua spontanea volontà.

    4) leggete spesso articoli dove I grilli e i travaglio dicono che non c’è informazione e che è tutto nascosto, dove non si parla del caso De Magistris o del caso rete4, poi andate su lastampa.it sezione archivi e cercate li i vostri articoli per provare con mano.

    5) Travaglio: Saladino e Di Pietro non se ne parla mai vero? Parla sempre di collusione con la mafia: che ha avuto rapporti con la mafia. Ma quando si può tacere su una notizia lo si fa ben volentieri.

    COn questo non voglio smontare Grillo o Travaglio; voglio solo dire a VOI che cercate l’informazione giusta e pura di non seguire sempre e solo alcuni blog, cercatene anche altri (come il sole24 ore che mi sembra abb equo) e leggete giornali online, non fatevi veicolare al 100% e credere a tutto beceramente senza saper criticare e analizzare le notizie anche con un pò di malizia.

    Solo un ultima cosa. Non voglio con questo smontare tutto ciò che Grillo o Travaglio hanno fatto di buono. Assolutamente.

    P.s. scusate l’italiano ma ho scritto veramente di fretta

  14. 14 Yury dicembre 29, 2008 alle 3:16 PM

    Caro Luca, attenzione.
    Hai usato la classica retorica da politicante: si parla del perchè su google mr Grillo non appare (e poi riappare “improvvisamente”) ma tu parli di “altro” facendo finta che il tutto non sia successo… e se è successo è secondario… e se è non secondario i veri problemi sono altri… bla bla

    Sul Mein Kampf si legge che “le masse vanno mantenute ignoranti” ma per i politicanti di ogni colore è sempre più difficile riuscirci al giorno d’oggi. Cerca di non aiutarli. 🙂

  15. 15 Nlesine Vede Nero dicembre 29, 2008 alle 7:03 PM

    E’ evidente che il piagnisteo di Grillo è strumentale al recupero di una popolarità che gli era stata indebitamente conferita.

  16. 16 AlphaKappa dicembre 29, 2008 alle 9:49 PM

    se hai voglia puoi leggere il mio contributo alla discussione sul mio blog. ciao! 🙂

  17. 17 Luca dicembre 29, 2008 alle 11:28 PM

    Caro Yury;
    io non ho parlato del caso in questione per un solo motivo; sono semplicemente d’accordo con l’autore dell’articolo in questione. Sotto tutti i punti di vista

    1) google che censura Grillo? per quale motivo?
    2) google (gigantesca società imponente mondiale) che si fa convincere da Berlusconi a censurare Grillo nel completamento del suo nome?
    3) goggle che dopo che riceve una lettera da Grillo allora rimette a posto le cose mentre potrebbe modificare i suoi grafici di trend e lasciarlo all’ultimo posto in eterno?

    poi è ovvio che sia così, è solo fobia, è solo voglia di attenzione e di Al Lupo Al Lupo.

    Pensate anche al fatto che tutte le migliaia di persone che vanno sul suo blog ci vanno perchè il suo sito è salvato nei preferiti ad esempio o lo si conosce a memoria e si digita wwww.beppe… nello spazio dell’indirizzo; mentre di beppe quintale, belen e salcazzi nessuno sa nulla, quindi è normale che sia più alta la RICERCA dei loro nomi (e non la quantità di visitatori nel loro sito che SONO 2 COSE COMPLETAMENTE DIFFERENTI) e su cui si basa il completamento automatico della parola.

    quindi la mia era solo un appunto alle critiche mosse nei confronti di questo articolo che mi sembra più che lecito e super partes per far capire che non è tutto oro colato (come invece sembra) ciò che esce dalla bocca di certe persone…tutti possono sbagliare.

    Un saluto

  18. 18 Oscar Ferrari dicembre 30, 2008 alle 1:08 am

    non ne capisco niente, ma provo comunque a buttarla lì. Ormai il blog di Grillo lo hanno tutti nei favoriti, per cui è anche probabile che gli altri Beppe siano più cercati su google. Scusate se ho scritto una cazzata

  19. 19 rikicecchi gennaio 4, 2009 alle 9:19 PM

    Ma dietro a Grillo c’è la Casaleggio Associati,un’azienda informatica esperta in campo di informazioni ed internet. Tutto ciò che dice Grillo è fondato e ,ricordiamoci, che il potere di censura non è specialmente di un sito ma bensì del provider. Esempio: su connessione internet 3 wikipedia è censurato(e lo posso provare anch’io,dato che lo sto utilizzando ora)!


  1. 1 Grillo, google e censura: TUTTE FESSERIE « Noiano’s Blog Trackback su dicembre 29, 2008 alle 12:54 PM
  2. 2 Non è Google ad aver censurato Grillo, sono stati gli utenti! - Matteo Moro Trackback su dicembre 29, 2008 alle 2:59 PM
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